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12 Marzo 2024
Fisco e sostenibilità

Il regime di adempimento collaborativo (previsto dal D.Lgs 128/2015, modificato dal D.Lgs 221/2023) meglio conosciuto con l’acronimo #TCF (Tax Control Framework) richiede, nel perseguire gli obbiettivi aziendali, una strategia fiscale chiara e documentata con un coinvolgimento dei vertici aziendali nella pianificazione e controllo del tax risk.

Questa nuova strategia fiscale va certamente a impattare anche sul report di sostenibilità, #DNF (Dichiarazione Non Finanziaria), dal 2024 #CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive).

Infatti, tutti gli elementi cardine della sostenibilità #ESG (Environment-Social-Governance) vengono coinvolti dalla pianificazione fiscale di un’azienda:
👉🏼 pensiamo -per esempio- agli incentivi fiscali per l’efficientamento energetico ricevuti o le imposte ambientali basate sul presupposto del “più si inquina, più si paga” (#Environment);
👉🏼 oppure, a un piano di welfare che contempli contributi aggiuntivi a fondi pensione in favore dei dipendenti e/o premi a dipendenti e straordinari detassati (#Social);
👉🏼 come anche, sulla base di un’integrazione strategica ESG, a un allineamento delle politiche ESG con le pratiche fiscali aziendali o una tax disclosure agli stakeholder (#Governance) .

🔎 In aiuto alla rendicontazione fiscale in chiave sostenibile, il #GRI (Global Reporting Iniziative), nel 2019 ha emanato, con effetto dal 1° gennaio 2021, lo #standard207, il quale detta le linee guida per una corretta reportistica sulla strategia fiscale adottata (legame tra business, fisco e sostenibilità), sulla gestione e controllo del rischio fiscale, sul coinvolgimento degli stakeholder e sul country by country reporting che richiede l’indicazione di tutte le giurisdizioni fiscali che impattano sulle imprese del gruppo.

Pertanto il #TCF, che va a monitorare anche la #GMT (Global Minimun Tax), diventa una parte importante e integrante del report di sostenibilità, nonché un indicatore dell’impegno ESG da parte delle imprese.

💡 Dal 2028 potranno avvalersi di questo regime anche le aziende con volume d’affari non inferiore a 100 mil, altro elemento che dovrebbe spingere le #PMI a non perdere questa ulteriore opportunità per evolversi in termini di procedure e di compliance orientandosi sempre più verso una cultura aziendale in chiave sostenibile.